Roma, 18 giu. – Una collaborazione molto proficua e’ nata tra l’Unita’ operativa di neuropsichiatria infantile dell’Asp di Castelvetrano (Trapani) e l’Istituto di Ortofonologia (IdO) di Roma in tema di autismo.
Alla base un progetto di formazione di 200 ore destinato a 62 operatori sanitari e scolastici sull’approccio evolutivo integrato a mediazione corporea: il ‘Progetto Tartaruga’. Il corso si chiudera’ il 21-22 giugno al Centro polivalente del Vanico di Castelvetrano con l’intervento di Magda Di Renzo, responsabile del servizio terapie dell’IdO.
Nell’Asp di Castelvetrano l’attenzione e’ tutta puntata sull’approccio evolutivo. “Come neuropsichiatra infantile ho avuto modo di constatare l’efficacia dell’approccio evolutivo integrato a mediazione corporea adottato e teorizzato dall’IdO- spiega Paolo Pace, responsabile dell’unita’ operativa di neuropsichiatria infantile- questo modello consente all’operatore sia di attivare dei canali che rendono la relazione sintonica con il bambino autistico, che di ricevere feedback utili sullo stato di benessere di entrambi. Molti operatori dei centri convenzionati con l’Asp di Castelvetrano stanno adottando questo tipo di intervento e tra l’altro- aggiunge Pace- posso anticipare che sentiamo la necessita’ di attivare anche un intervento gruppale con i bambini coinvolti nei disturbi dello spettro autistico”.
Il neuropsichiatra sta predisponendo, inoltre, un progetto di ricerca su un campione di bambini con autismo trattato con il modello evolutivo a mediazione corporea dell’IdO. In cantiere uno studio sulla sensorialita’ e “in questo ambito l’IdO e’ all’avanguardia”, assicura.
L’unita’ operativa di neuropsichiatria infantile dell’Asp di Castelvetrano conta 400 primi contatti l’anno. “Abbiamo un rapporto privilegiato con le scuole- conferma il responsabile- sta emergendo l’esigenza di attivare la mediazione corporea in diversi ambiti, non solo nell’autismo ma anche nei disturbi specifici dell’apprendimento perche’ il corpo e’ il ‘primum movens’ di ogni attivita’ umana. Se valorizziamo l’aspetto esistenziale, di cura e di promozione degli aspetti corporei nelle vare fasi dell’apprendimento alla salute mentale, avremo un accesso privilegiato alla salute psichica. In eta’ evolutiva, oltre l’autismo troviamo tanti disturbi del comportamento che possono essere in alcuni casi dirompenti. Il comportamento e’ l’indicatore, spesso principale del malessere dei bambini”.
Una richiesta di gemellaggio e’ arrivata anche dalla Bulgaria, per offrire percorsi di formazione sull’autismo da Salemi a Sofia. “Ci hanno chiesto la possibilita’ di attivare un intervento sull’autismo- fa sapere Pace- e abbiamo verificato che in Bulgaria l’esigenza di fronteggiare questa grande problematica e’ reale, il sistema sanitario e scolastico bulgaro ha molto da imparare della nostra esperienza. L’obiettivo e’ di portare l’approccio evolutivo dell’IdO in Bulgaria e a settembre firmeremo a tal proposito un protocollo di intesa. Partiremo dallo screening per definire entro fine 2019 tutti i dati sulle loro esigenze strutturali in riferimento al trattamento dei disturbi dello spettro autistico”.
Il Progetto Tartaruga dell’IdO e’ il primo approccio evolutivo italiano all’autismo. È oggetto di diversi articoli pubblicati su note riviste scientifiche internazionali, che hanno gia’ totalizzato piu’ di 30.000 mila lettori, esperti del settore.
Sono tutte consultabili sul portale www.ortofonologia.it. Il crescente interesse internazionale ha anche portato l’IdO ad esportare il suo approccio evolutivo in molte regioni italiane, tra cui la Sardegna e la Sicilia, nonche’ a sviluppare importanti scambi scientifici e formativi con le Universita’ straniere in Brasile, Colombia e Stati Uniti.
FONTE ORIGINALE: https://www.dire.it/newsletter/psicologia/anno/2019/giugno/18/?news=11