In queste settimane molti docenti ci hanno contattato chiedendo strumenti operativi che possano aiutarli a condividere con bambini e ragazzi alcuni vissuti legati ai cambiamenti intervenuti nelle loro vite in seguito alla diffusione del Covid-19.
Affrontare un dialogo sulle sensazioni scaturite in relazione a un evento, così come dover porre alcune domande o rispondere, non è sempre facile, sia per gli adulti che per i più giovani. Spesso si ha timore di non riuscire a trovare le parole più adatte per esprimersi o, in alcuni casi, le risposte necessarie a rassicurare. Sono preoccupazioni frequenti e legittime. Tra le tante possibilità che si hanno a disposizione per affrontare con i giovani un dialogo educativo sereno su temi delicati vi sono la proiezione di video e
filmati.
La proposta che facciamo di seguito è stata scelta perché adatta a tutte le età, ma è solo una delle tante possibili, così come i suggerimenti di attività forniti in relazione ai diversi ordini di scuola. Il filmato è stato già proposto a studenti delle scuole secondarie di primo e di secondo grado all’interno di laboratori svolti in passato dall’IdO ed è stato ben accolto da ragazzi e ragazze. Siamo certi che questo piccolo stimolo unito all’esperienza dei docenti potrà trasformarsi in uno strumento dal grande potenziale.
PIPER (2016)
“Piper” è un racconto sull’autonomia e sull’indipendenza, ma è anche una storia di resilienza che insegna come, in alcuni casi, le avversità possono non solo aiutare a crescere, ma rendere migliori. Il cortometraggio ben descrive la sensazione che si può provare quando si viene investiti da cambiamenti imprevisti. Il filmato racconta la storia di un piccolo piovanello che viene travolto da un’onda mentre è in cerca di cibo. L’esperienza lo lascia spaventato e disorientato, al punto da ritirarsi nel nido e rifiutarsi di tornare ad esplorare l’ambiente nonostante l’incoraggiamento del genitore. Quando sente lo stimolo della fame, trova il coraggio di riprovare. La paura legata all’esperienza vissuta, però, è così forte da portarlo a ritirarsi ancora prima che l’acqua possa sfiorargli le zampette. A quel punto, in modo del tutto inaspettato, Piper incontra sulla propria strada un paguro, che, in virtù della sua diversità, ha un modo tutto suo di resistere e per evitare di essere sballottato dall’acqua scava nella sabbia. Nonostante la diffidenza iniziale, Piper decide di imitarne il comportamento e impara non solo a resistere all’impatto dell’onda, ma anche a guardarla da un’altra prospettiva; aprendo gli occhi scopre, infatti, che l’acqua è ricca di cibo. Contento di essere riuscito ad affrontare incolume ciò che in precedenza lo aveva terrorizzato, Piper può a quel punto ballare entusiasta la “danza della felicità” e nutrire soddisfatto i propri simili. Affrontare le proprie paure lo ha reso una risorsa per sé e per gli altri.
IMPARARE A RESISTERE ALL’IMPATTO DELL’ONDA
1. GUARDARSI INTORNO. La storia di Piper racconta che l’aiuto di cui abbiamo bisogno può arrivare inaspettato: da un familiare, da un amico, da un docente, da un collega o anche da uno specialista in ascolto presso uno sportello online.
2. RESTARE ANCORATI. Quando si è scossi da cambiamenti importanti è fondamentale restare aggrappati alle piccole certezze. Una persona, un luogo, anche una piccola azione o abitudine quotidiana possono rappresentare una base sicura dalla quale ripartire.
3. ESSERE PRESENTI. L’ “impatto dell’onda” può accompagnarsi alla sensazione di perdere i propri punti di riferimento. Aprite gli occhi, respirate e dedicatevi alle piccole azioni quotidiane, darvi piccoli obiettivi a breve termine e raggiungerli vi aiuterà a scoprire che il disorientamento è solo una condizione temporanea.
PROPOSTE PER LA SCUOLA
– INFANZIA E PRIMARIA. Oltre alla visione e al racconto della storia, si possono invitare genitori e bambini a svolgere attività grafiche o di gioco corporeo, fondamentali in questa fascia d’età per apprendere attraverso l’esperienza. Grandi e piccini possono interpretare a turno l’onda, utilizzando, per esempio, una coperta per riprodurre la sensazione dell’”essere travolti”. I bambini possono essere invitati ad aggrapparsi a qualcosa o qualcuno per scoprire che il disorientamento iniziale passa più velocemente se ci si tiene forte e acquisire, così, maggiore sicurezza e fiducia nelle proprie capacità di resistere.
– SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO. In questa fascia d’età la visione del filmato può essere seguita da una piccola discussione e dalla ricerca di esperienze che producono la sensazione di disorientamento sperimentata da Piper. I giovani potranno prendere spunto da personaggi dello sport, della musica, come anche da azioni svolte dai personaggi dei videogiochi per provare a spiegare come ci si sente quando si viene “travolti” e quali risorse possono essere utilizzate per rimanere saldi e ancorati alla realtà.
Dott.ssa Francesca Zaza
Psicologa – Psicoterapeuta
https://www.diregiovani.it/2020/04/22/310099-non-solo-didattica-a-distanza-dad-2.dg/