Non c’è atto della vita psichica in cui non ci siano le emozioni…
(DIRE – Notiziario Psicologia) Roma, 27 ott. – Abbracci e apprendimento si conciliano. “Siamo sistemi complessi, dove le emozioni accompagnano le nostre funzioni. Non c’e’ un atto della vita psichica in cui le emozioni non restino presenti, coscientemente o sotto coscienza”. Lo dice Daniela Lucangeli, docente di Psicologia dello sviluppo dell’Universita’ degli studi di Padova, intervenendo al XVI convegno nazionale dell’istituto di Ortofonologia (IdO).”Questo significa che quando un bambino impara, mentre impara, se sente un’emozione negativa come la paura, tutte le volte che ripercorrera’ quell’apprendimento, accanto all’apprendimento ripercorrera’ anche la paura. Quindi- spiega la psicologa- apprende a stabilizzare anche l’emozione che in un certo senso gli fa da antagonista”.
Chi lavora nell’ambito dell’educazione e nell’ambito della clinica “lo deve capire. Non c’e’ contraddizione nel dare un’unita’ didattica che aiuti l’apprendimento, insieme ad uno sguardo che rassicuri e incoraggi. L’uno non sostituisce l’altro”. Lucangeli ribadisce: “Non possiamo sostituire con schede o con sistemi artificiosi e artificiali quello che e’ la capacita’ comunicativa e intersoggettiva nell’aiuto. Il principio di non contraddizione aiuta ma- sottolinea la docente- vale in una direzione come nell’altra. Come l’abbraccio non sostituisce la competenza, la competenza non sostituisce l’abbraccio”.