Come si struttura un percorso di Mental Training e di quali strumenti si avvale?
Ogni programma di allenamento (anche quello mentale!), per potersi rivelare efficace, prevede lo svolgimento di attività che vanno pensate e studiate sulla base delle esigenze specifiche della committenza (società sportiva, atleta, squadra, etc…).
Vediamone insieme qualcuna!
1. La prima fase di un percorso di Mental Training è spesso costituita dall’ANALISI DEI BISOGNI E DALLA PIANIFICAZIONE DEGLI OBIETTIVI a breve, medio e lungo termine. Questi due step consentono, infatti, di comprendere più approfonditamente la richiesta che è stata fatta al professionista e gettare le basi del lavoro che verrà svolto in seguito.
2. DEFINIZIONE DEL PROFILO DI PRESTAZIONE INDIVIDUALE E/O DI SQUADRA, attraverso l’utilizzo di strumenti volti a indagare le aree di potenzialità e quelle di crescita e miglioramento dell’atleta e/o del team.
3. TECNICHE DI GESTIONE DELLE EMOZIONI E DEI LIVELLI DI ATTIVAZIONE prima, durante e dopo un allenamento e/o una gara: self-talk, visualizzazione, gestione della fatica e del respiro e molte altre che, una volta acquisite e consolidate, mettono l’atleta e il team nelle condizioni migliori per poter realizzare la miglior prestazione possibile.
4. SVILUPPO DELLE MENTAL SKILLS connesse a ogni specifica disciplina (attenzione, concentrazione, focalizzazione, capacità di lettura dell’altro, prontezza mentale, etc…), il cui allenamento permette di ottimizzare il potenziale individuale e di gruppo.
L’insieme di queste e molte altre attività, unite al lavoro di collaborazione con atleti, tecnici e famiglie, crea il terreno per vedere fiorire le risorse insite in ogni individuo e/o squadra!
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