(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 24 mag. - "Jung e una delle sue piu' strette collaboratrici, ci dicono che le fiabe sono l'espressione piu' pura e semplice dei processi psichici e dei fenomeni collettivi inconsci, valgono percio' piu' di ogni altro materiale per l'indagine dell'inconscio. Inoltre alcuni autori junghiani, come Dieckmann, sostengono che il piano metaforico, come puo' essere quello della fiaba preferita o piu' temuta nell'infanzia portata in analisi, si aggancia al complesso inconscio fonte di sintomi, ma contemporaneamente prepara l'utilizzo dell'energia psichica sul piano del simbolo, aprendosi quindi alla trasformazione, al recupero di quella parte della totalita' ancora inespressa. Continua a leggere